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In un panorama economico dove sostenibilità e risparmio energetico sono al centro delle discussioni globali, l’Italia continua a muoversi verso una transizione ecologica proponendo una serie di incentivi statali dedicati all’efficientamento energetico delle aziende. Questi incentivi non solo supportano le imprese nel ridurre l’impatto ambientale attraverso l’adozione di tecnologie più pulite, ma offrono anche un concreto vantaggio economico nel medio e lungo termine. L’efficientamento energetico, infatti, si traduce in un abbattimento dei costi in bolletta e in un incremento della competitività sul mercato.
Lo Stato italiano, coerente con gli obiettivi dell’Unione Europea, mette a disposizione diversi strumenti di finanziamento e agevolazioni fiscali per promuovere l’uso efficiente dell’energia e l’integrazione di fonti rinnovabili nei processi produttivi. Queste misure includono, ma non si limitano a, certificati bianchi, detrazioni fiscali, e crediti d’imposta per l’efficientamento degli edifici e degli impianti produttivi. La complessità del quadro normativo richiede alle aziende attenzione e aggiornamento costante per accedere ai diversi incentivi disponibili.
L’efficienza energetica rappresenta quindi un traguardo strategico non solo in termini ambientali ma anche di sviluppo economico, con la doppia valenza di diminuzione dei costi operativi e di conformità alle normative in materia di emissioni e di sostenibilità. Le imprese che decidono di investire in questa direzione acquisiscono un vantaggio competitivo, allineano la loro operatività agli standard internazionali e contribuiscono attivamente alla riduzione dell’impatto ecologico del tessuto produttivo nazionale.
Panoramica sugli incentivi
1)Parco Agrisolare
Nel 2023, il bando Parco Agrisolare ha introdotto incentivi per sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici nelle attività agroindustriali. Questo progetto si inserisce nella cornice della transizione ecologica prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ha un fondamentale obiettivo: finanziare la solarizzazione di edifici produttivi in ambito agricolo e agroindustriale.
Tali incentivi si traducono in contributi a fondo perduto e sono differenziati in base alle caratteristiche dell’impianto fotovoltaico e alla tipologia dei beneficiari. Le aziende dovranno installare sistemi fotovoltaici con una potenza dai 6 kWp a 1 MWp.
Limite di spesa: fino a 1.500 euro/kWp per il fotovoltaico, e fino a 1.000 euro/kWh se associato ad un sistema di accumulo energetico.
Spese aggiuntive: per dispositivi di ricarica elettrica la spesa massima ammissibile può arrivare a 30.000 euro.
Il finanziamento coprirà anche interventi di riqualificazione come la rimozione dell’amianto o l’isolamento termico dei tetti.
Beneficiari ammissibili:
Imprenditori agricoli: individui o società;
Imprese agroindustriali: con specifici codici ATECO;
Cooperative agricole: che gestiscono terreni, foreste, allevamenti e attività affini;
Gruppi di Imprese: come A.T.I., R.T.I., reti d’impresa e comunità energetiche rinnovabili composte dai soggetti menzionati.
L’indirizzo del Ministero dell’Agricoltura fornirà ulteriori dettagli sui requisiti e i codici ATECO necessari per partecipare al bando. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità significativa per le aziende che mirano all’efficienza energetica e all’integrazione delle energie rinnovabili nel loro processo produttivo.

2) Comunità Energetiche Rinnovabili
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano una realtà legislativa specificamente normata in Italia, le cui basi risalgono alla direttiva europea RED2 del 2018 e ad ulteriori normative nazionali. Queste community operano in rete per gestire in maniera collettiva la produzione e il consumo di energia pulita proveniente da impianti locali.
Per potenziare questo settore, il Decreto Milleproroghe ha introdotto le CER, fornendo i primi strumenti per la loro realizzazione, seppur con un successo iniziale limitato. In seguito, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto specifici incentivi per accelerarne lo sviluppo.
Differenza tra Gruppi di Autoconsumatori e Comunità Energetiche
Gruppi di Autoconsumatori: Associazioni di consumatori di energia elettrica per la produzione condivisa da fonti rinnovabili.
Comunità di Energia Rinnovabile (CER): Entità legali, che oltre a porsi come utenti di energia pulita, mirano a benefici ambientali, economici o sociali per i membri o l’area locale di operatività.
Incentivi e Supporto Economico
I contributi economici per l’energia elettrica condivisa possono essere richiesti tramite il GSE, includendo:
Tariffa premio: Determinata a 100 €/MWh per gruppi di autoconsumatori e 110 €/MWh per le CER.
Corrispettivi unitari: Comprendono la tariffa di trasmissione e il valore più elevato della componente variabile della tariffa di distribuzione e un contributo aggiuntivo per gruppi di autoconsumatori in base alle perdite di rete evitate.
Questi incentivi sono garantiti per un periodo di 20 anni con possibilità di rinnovo annuale.
Obiettivi del Supporto Statale
Le politiche di incentivazione sono state pensate per raggiungere, tra gli altri, il seguente obiettivo primario:
Favorire un nuovo paradigma di sostenibilità attraverso l’autonomia energetica e incrementare l’uso di energie rinnovabili.
Con una concreta struttura di sostegno e specifiche misure incentivanti, il governo intende promuovere una transizione energetica sostenibile, sfruttando al meglio le potenzialità delle CER.
3)Agrifotovoltaico
Le aziende agricole italiane che puntano sull’integrazione della produzione agricola con quella di energia fotovoltaica possono beneficiare di incentivazioni statali. L’agrivoltaico risulta essere una soluzione innovativa, con pannelli solari installati ad una certa altezza che consente la coltivazione del sottostante terreno agricolo.
Dettagli degli incentivi:
I fondi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) stabiliscono una copertura finanziaria che può variare tra il 40% e l’80% dei costi sostenuti per l’installazione di tali impianti.
Gli incentivi possono arrivare fino a 1.500 €/Kwp per i pannelli fotovoltaici e fino a 1.000 €/Kwh per l’installazione di sistemi di accumulo, con un limite massimo di 50.000 € per la spesa complessiva su batterie di accumulo.
Per gli impianti di maggiore potenza, il sostegno economico raggiunge un tetto massimo di spesa di 1.000.000 €, variabile in funzione della potenza installata.
Si richiede che i progetti presentati dalle aziende dimostrino benefici concreti sia in termini di produzione energetica sia per le colture agricole. Gli impianti dovranno preservare l’attività agricola e pastorale per l’intero periodo di funzionamento.
Requisiti per accedere agli incentivi:
Assicurare che la produzione agricola continui ininterrottamente per tutto il ciclo di vita dell’impianto agrivoltaico.
Fornire dati sulle performance e vantaggi ambientali, monitorando l’efficienza del sistema.
Gli incentivi statali per l’agrivoltaico offrono alle aziende agricole la possibilità di un doppio rendimento: una produzione energetica efficiente e un incremento della resa e qualità delle coltivazioni, con la sostenibilità ambientale che rappresenta un valore aggiunto nell’agricoltura moderna.
Conclusioni
Le aziende che puntano all’efficienza energetica in Italia hanno a disposizione un ventaglio di incentivi statali che li sostengono in questa transizione fondamentale. Gli incentivi, quali quelli delineati dalla Legge Sabatini e il Piano di Transizione 5.0, sono progettati per stimolare gli investimenti in tecnologie sostenibili e per ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive.
L’attuazione di misure per l’efficientamento energetico non solo risulta in un risparmio significativo in termini di costi energetici ma contribuisce anche alla crescita sostenibile e alla competitività delle imprese nel mercato. Questi sforzi vengono inoltre amplificati dalle iniziative che promuovono la formazione di Comunità Energetiche, consentendo alle aziende di mettere in comune risorse e know-how.
Al momento, ulteriori novità sono attese dalla Manovra di Bilancio 2024, il che suggerisce che le aziende dovrebbero mantenersi aggiornate sulle evoluzioni normative e sui programmi di incentivo disponibili. La transizione verso l’efficienza energetica rappresenta una tappa cruciale verso uno sviluppo industriale più eco-compatibile e responsabile.
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