Da sempre vicini all’universo della mobilita “green”, ci siamo chiesti quali sono le condizioni attuali di questo fenomeno. Sappiamo che nel Bel Paese si parla moltissimo di auto elettriche ma che, effettivamente, i numeri risultano ancora modesti: diamo insieme un’occhiata ai dati specifici.
In riferimento esclusivo alle auto elettriche al 100%, come segnala UNRAE, in Italia la mole è indubbiamente in aumento. La densità maggiore si nota nell regioni ove il sostegno e gli incentivi per la mobilità elettrica risultano essere stati più tangibili, per esempio nel Trentino Alto Adige.
Possiamo indubbiamente affermare una crescita esponenziale che però, se paragonata al totale delle auto circolanti, nel nostro paese, viaggia ancora a rilento. In Norvegia, per esempio, circolano circa 250.000 veicoli elettrici a fronte di soli 5 milioni di abitanti.
Punti di ricarica
Per l’aumento del volume di veicoli elettrici in Italia è fondamentale la presenza di un piano per la gestione dell’infrastruttura della rete di ricarica elettrica, su cui si registra un deciso cambio di passo. Si stima che in Italia, a oggi, siano presenti circa 8300 punti di ricarica pubblici (fonte:EV Data Hub BNEF 2019). Certamente non si tratta di numeri alti, ma si lavora per recuperare terreno, e qui al Sud, molti si stanno dando da fare per essere al passo con i tempi (vedi il video).
Incentivi: L’Ecobonus
A incrementare un po’ gli acquisti di auto elettriche ha contribuito l’Ecobonus approvato con la legge di bilancio 2019. L’ecobonus è spendibile da chiunque, che si tratti di un cittadino privato, di una società, di un’impresa individuale o una pubblica amministrazione. Gli autoveicoli che potranno usufruire degli ecoincentivi sono suddivisi in due fasce, in base alle emissioni:
-Da 0 a 20 g/Km di CO2 il bonus oscillerà tra 6.000 e 4.000 euro, a seconda che l’acquisto avvenga con o senza rottamazione
-Da 21 a 70 g/Km di CO2 l’Ecobonus sarà compreso tra i 2.500 euro in caso di rottamazione, e i 1.500 euro senza rottamazione.
Per scoraggiare i cittadini nell’acquisto di veicoli inquinanti, il governo ha addirittura previsto l’inserimento di un’ecotassa. Dal primo marzo 2019 sino al 31 dicembre 2021, tutti coloro che acquisteranno un’auto con emissioni tra 161 e 175 g/km si vedranno costretti a pagare un importo pari a 1.100 euro che arriverà a 1.600 euro per le vetture fino a 200 g/km, di 2.000 euro fino a 250 e di 2.500 euro per tutte le auto con emissioni superiori ai 250 g/km.
Le auto elettriche pagano il bollo?
Purtroppo sì! Tuttavia, le auto ecologiche godono di una serie di agevolazioni, che variano in base alla regione, con esenzione dal pagamento del bollo di durata tra i 36 e i 60 mesi dalla data di immatricolazione.
Ecco i dati specifici per le regioni del Sud aggiornati a gennaio 2020 (fonte: leggioggi.it):
CALABRIA
Vi è l’esenzione per i veicoli elettrici, per cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione. Alla fine di questo periodo, per gli autoveicoli elettrici si deve corrispondere una tassa pari ad un quarto dell’importo previsto per i corrispondenti veicoli a benzina.
PUGLIA
La Regione Puglia ha disposto l’esenzione temporanea per il primo periodo fisso e per le cinque annualità successive, anche per i veicoli nuovi appartenenti alle categorie M1 ed N1 immatricolati dal 1° gennaio 2014 con alimentazione ibrida benzina-elettrica e diesel-elettrica.
SICILIA
La Regione Siciliana ha disposto l’esenzione triennale per i veicoli immatricolati nuovi nel triennio 2019/2021 con alimentazione ibrida elettrica/termica di tipo plug-in, full hybrid e con alimentazione esclusiva a idrogeno.